Pagamento della decima e suoi frutti

Pagamento della decima e suoi frutti

Insegnamenti di Howard W. Hunter

La definizione del Signore di legge della decima è semplice

La legge [della decima] è semplicemente dichiarata quale “un decimo di tutto il loro guadagno”.

Guadagno significa profitti, compensi, aumenti; è il salario di un dipendente, i profitti di un’operazione commerciale, l’aumento di qualcuno che fa crescere o produce, oppure le entrate di una persona da qualsiasi altra fonte. Il Signore ha detto che è una legge permanente, “eterna”, come è stata in passato.

Come per tutti i comandamenti e le leggi del Signore, [la legge della decima] è semplice se abbiamo un poco di fede. In pratica il Signore ha detto: “Spostate la virgola di una cifra a sinistra”. Questa è la legge della decima. È molto semplice.

La legge della decima esisteva sin dal principio e continua ancora oggi

La prima menzione distinta alla parola “decima” nella Bibbia si trova proprio nel primo libro dell’Antico Testamento. Abramo […] incontrò Melchisedec, re di Salem e sacerdote dell’Iddio altissimo. Melchisedec lo benedisse e Abramo “gli diede la decima d’ogni cosa” (Genesi 14:20).

Alcuni capitoli dopo, nello stesso libro, Giacobbe, a Bethel, fece un voto usando queste parole: “Di tutto quello che tu darai a me, io, certamente, darò a te la decima” [Genesi 28:20–22].

La terza menzione è collegata alla legge levitica. Il Signore disse per mezzo di Mosè:

“Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo sia dei frutti degli alberi, appartiene all’Eterno; è cosa consacrata all’Eterno” (Levitico 27:30).

Secondo la legge levitica le decime venivano date ai Leviti per il loro mantenimento, ed essi a loro volta avevano il compito di pagare la decima su ciò che ricevevano, come indicato nelle parole del Signore a Mosè:

“Parlerai inoltre ai Leviti e dirai loro: Quando riceverete dai figliuoli d’Israele le decime che io vi do per conto loro come vostro possesso, ne metterete da parte un’offerta da fare all’Eterno: una decima della decima” (Numeri 18:26).

Questo indica chiaramente che la legge della decima faceva parte della legge levitica ed era pagata da tutti — anche gli stessi Leviti erano stati istruiti di pagare la decima della decima che ricevevano.

Alcuni sono convinti che la legge della decima fosse solo un’istituzione levitica, ma la storia conferma il fatto che è stata ed è una legge universale. Era fondamentale nella legge mosaica. Era esistita sin dal principio e si trova nell’antica legge egiziana, a Babilonia e può essere tracciata lungo tutto il corso della storia biblica. Fu menzionata dal profeta Amos [vedere Amos 4:4] e da Nehemia che aveva il compito di ricostruire le mura di Gerusalemme [vedere Nehemia 10:37–3812:4413:5, 12]. Poco dopo Malachia ebbe il compito ancora più grande di ricostruire la e il morale di una nazione. Nel supremo sforzo di opporsi alla bramosia di coloro che erano religiosi solo a parole, egli li accusò di commettere un crimine contro Dio.

“L’uomo dev’egli derubare Iddio? Eppure voi mi derubate. Ma voi dite: ‘In che t’abbiam noi derubato?’ Nelle decime e nelle offerte.

Voi siete colpiti di maledizione, perché mi derubate, voi, tutta quanta la nazione!

Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla” (Malachia 3:8–10).

Le parole di Malachia concludono l’Antico Testamento ribadendo la legge della decima, a indicare che questa legge, che esisteva sin dal principio, non era stata abrogata. La dispensazione del Nuovo Testamento ebbe quindi inizio con questo ammonimento.

Non molto tempo dopo la restaurazione del Vangelo in questa dispensazione, il Signore diede una rivelazione al Suo popolo mediante il Suo profeta moderno che definiva la legge :

E dopo di ciò, coloro che hanno dato in tal modo la decima pagheranno annualmente un decimo di tutto il loro guadagno; e questa sarà per loro una legge permanente ed eterna, per il mio santo sacerdozio, dice il Signore” (DeA 119:4).

Con le nostre decime facciamo un dono e paghiamo anche un debito

La decima è la legge di per i Suoi figli, eppure il suo pagamento è totalmente volontario. Sotto questo aspetto non è diversa dalla legge del giorno del Signore o da qualsiasi altra Sua legge. Possiamo rifiutare di obbedire ad alcune di esse o a tutte. La nostra obbedienza è volontaria, ma il nostro rifiuto di pagare non abroga o annulla la legge.

Se la decima è una questione volontaria, è da considerarsi un dono o un pagamento obbligatorio? C’è una sostanziale differenza tra queste due situazioni. Un dono è un trasferimento di denaro o di proprietà senza alcuna ricompensa. È gratuito. Nessuno è obbligato a fare un dono. Se la decima è un dono, potremmo donare qualsiasi cosa vogliamo, quando vogliamo, o non fare alcun dono. Ciò metterebbe il nostro Padre Celeste sullo stesso piano di un mendicante per strada a cui potremmo lanciare una monetina passando.

Il Signore ha stabilito la legge della decima e, per via di questa legge, è nostro obbligo osservarla se Lo amiamo e se abbiamo il desiderio di osservare i Suoi comandamenti e di ricevere le Sue benedizioni. In questo senso rappresenta un debito. L’uomo che non paga la sua decima perché è indebitato dovrebbe anche chiedersi se non è anche in debito nei confronti del Signore. Il Maestro disse: “Ma cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte” (Matteo 6:33).

Non possiamo andare a est e a ovest nello stesso momento. Non possiamo servire e mammona. L’uomo che rifiuta la legge della decima è l’uomo che non ha cercato veramente di obbedire. Ovviamente costa qualcosa. Ci vogliono lavoro e intento e impegno per vivere una qualsiasi delle leggi del Vangelo o uno dei suoi principi. […]

Con le nostre decime può essere che facciamo un dono e paghiamo anche un debito. Il pagamento del debito è per il Signore. Il dono è per i nostri simili per l’edificazione del regno di Dio. Se una persona considera attentamente il proselitismo svolto dai nostri missionari, il programma di insegnamento della Chiesa, il grandioso sistema educativo e il programma per la costruzione di case di culto, si renderà conto che pagare la decima non è un peso, ma un grande privilegio. Le benedizioni del Vangelo vengono condivise con molti altri grazie alle nostre decime.

Un’offerta al Signore dovrebbe costare qualcosa di valore a chi la fa

In 2 Samuele 24:18–25 leggiamo che Davide non avrebbe offerto un sacrificio al Signore che non gli fosse costato nulla. Senza dubbio egli si rese conto che se il dono non costava qualcosa a chi lo offriva, non era appropriato come sacrificio al Signore.

Cristo disse che più felice cosa è il dare che il ricevere [vedere Atti 20:35], eppure vi sono alcuni che danno solo se non gli costa nulla. Questo comportamento non è conforme agli insegnamenti del Maestro, che disse: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso” (Matteo 16:24).

Ci sono alcuni che non osservano la legge della decima per via di ciò che costa. Questo è in contrasto con il ragionamento di Davide che non avrebbe offerto un sacrificio al Signore se non fosse costato nulla. I grandiosi principi morali inclusi nella legge della decima sono ignorati da coloro che non pagano la decima, ed essi mancano di comprensione della legge e dei motivi per cui è stata data.

Pagare la decima porta benedizioni

Il Signore ha dato la legge [della decima]. Se seguiamo la Sua legge, prosperiamo, ma quando pensiamo di aver trovato una via migliore, andiamo incontro al fallimento. Quando viaggio per la Chiesa e vedo i risultati derivanti dal pagamento della decima, giungo alla conclusione che non è un fardello, ma una benedizione.

Pagate una decima onesta. Questa legge eterna, rivelata dal Signore e praticata dai fedeli sin dai tempi dei profeti antichi e fino al tempo presente, ci insegna a mettere il Signore al primo posto nella nostra vita. Potrà non esserci chiesto di sacrificare la nostra casa o la nostra vita, come accadde ai primi santi. Oggi la nostra sfida è di superare il nostro egoismo. Noi paghiamo la decima perché amiamo il Signore, non perché abbiamo i mezzi per farlo. Possiamo aspettarci che il Signore aprirà “le cateratte del cielo” (Malachia 3:10) e riverserà le Sue benedizioni sui fedeli.

Noi seguiamo il principio di restituire al Signore una parte della Sua bontà verso di noi, e ci riferiamo a questa parte come alla decima. La decima […] è interamente volontaria. Possiamo pagarla o non pagarla. Coloro che lo fanno ricevono delle benedizioni che agli altri non sono note.

Mary Fielding Smith [era una] inarrestabile pioniera che era la moglie e la vedova del patriarca Hyrum Smith, fratello del Profeta. […] Una primavera, quando la famiglia aprì le scorte di patate, ella incaricò i figli di scegliere le patate migliori da portare all’ufficio delle decime.

Uno degli incaricati le andò incontro sui gradini dell’ufficio protestando mentre i suoi figli cominciavano a scaricare le patate. “Vedova Smith”, disse lui, ricordando senza dubbio le sue prove e i suoi sacrifici, “è inammissibile che lei debba pagare la decima”. Egli la rimproverò gentilmente perché pagava la decima e la definì tutt’altro che saggia e prudente. […]

La piccola vedova si alzò il più possibile sulle punte e disse: “William, dovresti vergognarti. Mi negheresti una benedizione? Se non pagassi la decima, io non potrei aspettarmi le benedizioni del Signore. Io pago la decima non soltanto perché è una legge di Dio, ma perché facendolo spero di ricevere una benedizione. Osservando questa ed altre leggi, mi aspetto di prosperare e di essere in grado di provvedere alla mia famiglia”

Il principio della decima dovrebbe rappresentare qualcosa di più di un adempimento matematico e meccanico della legge. Il Signore condannò i Farisei perché pagavano meccanicamente la decima sulle erbe senza considerarla dal punto di vista spirituale [vedere Matteo 23:23]. Se paghiamo la decima perché amiamo il Signore, in completa libertà e fede, noi accorciamo la distanza che ci separa da Lui e il nostro rapporto con Lui diventa più personale. Ci allontaniamo dai dettagli della legge e siamo toccati dallo Spirito e sentiamo unità con Dio.

Il pagamento della decima rafforza la fede, accresce la spiritualità e la capacità spirituale e solidifica la testimonianza. Dà la soddisfazione di sapere che una persona si è uniformata alla volontà del Signore. Produce le benedizioni che derivano dal condividere con gli altri grazie agli scopi per cui viene utilizzata la decima. Non possiamo permetterci di rifiutare queste benedizioni. Non possiamo permetterci di non pagare la nostra decima. Abbiamo un rapporto definito con il futuro come pure con il presente. Ciò che diamo, come lo diamo e il modo in cui adempiamo ai nostri obblighi nei confronti del Signore ha un significato eterno.

La testimonianza della legge della decima deriva dalla sua osservanza.

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